Codevilla celebra il dialetto vogherese tra memoria e tradizione
Un ciclo di incontri con Angelo Vicini e Mario Maffi per riscoprire parole, storie e usi della cultura oltrepadana

A novembre Codevilla non profuma soltanto di mosto, funghi e castagne, ma anche di radici, memoria e allegria. L’Amministrazione Comunale ha infatti deciso di celebrare uno degli aspetti più autentici dell’identità oltrepadana: il dialetto vogherese.
Nasce così “QUÂND INT’LÂ STALÂ – GH’ERÂ NO ÂLMĀ I BÉSTI”, un ciclo di incontri dedicati alla riscoperta della lingua, delle tradizioni e della cultura del territorio. Un’occasione per sorridere insieme delle espressioni colorite di un tempo, ma anche per riflettere su un patrimonio linguistico che rischia di scomparire.
Il primo appuntamento è fissato per sabato 8 novembre alle ore 15:30, presso la Sala Consiliare del Comune di Codevilla.
Due voci d’eccezione per raccontare l’Oltrepò
A condurre il pubblico in questo viaggio tra parole, storie e ricordi saranno due figure di spicco del territorio: Angelo Vicini e Mario Maffi.
Vicini, scrittore e poeta vogherese, classe 1944, è tra i maggiori conoscitori della lingua e della cultura dialettale dell’Oltrepò Pavese. Autore di numerose opere dedicate alla storia e alle tradizioni locali, è noto per libri come In Oltrepò appena ieri, un affresco della vita quotidiana tra Ottocento e Novecento, e per Principén, traduzione in dialetto vogherese del celebre Il piccolo principe di Saint-Exupéry. Da anni collabora con “Il Cittadino” e altri periodici locali, contribuendo a mantenere viva la memoria linguistica del territorio.
Accanto a lui ci sarà Mario Maffi, enologo, sommelier e perito agrario, volto noto della viticoltura oltrepadana. Nato a Varzi e cresciuto a Retorbido, Maffi ha studiato all’Istituto Agrario “Gallini” di Voghera e ha lavorato per oltre trent’anni presso l’azienda Montelio di Codevilla. La sua biografia, Vite Mie – Dalla barbatella al Ditirambo, racconta non solo la sua esperienza professionale, ma anche la profonda connessione con la terra e la cultura del vino dell’Oltrepò.
Un patrimonio da custodire
Durante gli incontri, i due relatori guideranno i partecipanti in un percorso affascinante tra aneddoti, leggende e curiositàlegate alla Valle Staffora, a Voghera, a Codevilla e ad altri luoghi simbolo del territorio.
Non mancheranno approfondimenti linguistici sulle caratteristiche del dialetto oltrepadano: parole troncate, accenti particolari, influssi francesi, spagnoli e austro-ungarici, testimonianza delle dominazioni che nei secoli hanno plasmato la parlata locale.
Ma l’obiettivo dell’iniziativa va oltre l’aspetto linguistico. “Riscoprire il dialetto significa riscoprire la nostra identità, le nostre radici e il modo in cui si comunicava e si tramandava la vita di ogni giorno.”
Un invito a tutte le generazioni
Gli incontri sono aperti a tutti:
– agli anziani, che potranno ritrovare la lingua della loro giovinezza,
– ai giovani, che avranno l’opportunità di avvicinarsi a un modo di parlare forse inconsueto, ma profondamente legato alla storia del territorio.
L’Amministrazione Comunale invita tutta la cittadinanza a partecipare numerosa, con l’auspicio che il dialetto oltrepadano possa continuare a vivere non solo nella memoria, ma anche nella voce di chi lo riscopre e lo fa proprio.
M.F.