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Quando l’arte veste il vino: Stefano Bressani firma l’anima di Vigna Rogolino

Al ristorante Vita di Pavia, l’incontro tra l’artista pavese e l’azienda Maggi trasforma il nuovo Buttafuoco Storico in un simbolo di bellezza, territorio e passione.

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Quando l’arte abbraccia l’eccellenza del vino, nasce la poesia di Vigna Rogolino. L’evento tenutosi al ristorante Vita di Pavia, reso possibile grazie alla disponibilità del titolare Stefano Acerbi, e alla partecipazione di autorità, rappresentanti del settore vitivinicolo e giornalisti, si è trasformato in qualcosa di ben più di una semplice serata. È stata una vera e propria celebrazione della Bellezza, intesa nel suo significato più autentico e profondo.

A dare vita a questo momento unico sono stati Marco Maggi e Stefano Bressani, due protagonisti che hanno saputo unire mondi diversi in un’unica visione. Maggi, instancabile ambasciatore del Buttafuoco Storico e titolare dell’azienda agricola Maggi Francesco, attiva da oltre settant’anni a Montescano, ha fatto della sua attività una missione legata al rispetto del territorio, alla sostenibilità e all’uso di energie rinnovabili, come quelle generate dall’impianto fotovoltaico aziendale. Dall’altra parte, Stefano Bressani, artista pavese di fama internazionale, conosciuto per la sua originale tecnica delle “Sculture Vestite”, ha portato la sua arte a dialogare con il vino, fondendo estetica e materia in un linguaggio unico.

 

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La serata è stata l’occasione per presentare il Vigna Rogolino 2022, il nuovo Buttafuoco Storico firmato Maggi, terza etichetta della cantina dopo “Abbondanza” e “Vigna Costera”. Si tratta della seconda vigna iscritta al Consorzio Club del Buttafuoco Storico di Canneto Pavese. «La nostra azienda – ha spiegato Maggi – crede profondamente nel progetto Buttafuoco, che seguiamo da oltre venticinque anni. Con questa nuova etichetta vogliamo dimostrare come questo vino sia ancora capace di raccontare il territorio, completando un percorso che unisce le nostre precedenti esperienze. La collaborazione con l’amico artista Stefano Bressani nasce proprio dal desiderio di celebrare, insieme, la nostra terra e la sua identità».

Il risultato è un vino d’autore impreziosito da una etichetta artistica firmata da Bressani. «Quest’opera – ha raccontato l’artista durante la presentazione – nasce dall’amore per il territorio e dall’amicizia che mi lega all’azienda Maggi. Ho voluto rappresentare la bellezza della natura che, grazie al lavoro dell’uomo, si trasforma in qualcosa di prezioso e da custodire. Quest’etichetta invita a vivere un’esperienza sensoriale completa, che dal calice resta impressa in una bottiglia da collezione».

 

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Bressani e Maggi, più che creare un prodotto, hanno dato vita a un simbolo, un ponte tra l’uomo e la terra, tra arte e viticoltura.
«È un omaggio – hanno dichiarato – a chi sa ancora emozionarsi davanti alle cose fatte con passione. Vigna Rogolino è nata per durare nel tempo».

E se l’etichetta rappresenta un piccolo capolavoro d’arte contemporanea, il vino non è da meno. Rogolino prende il nome dalla vigna situata a Canneto Pavese, caratterizzata da un suolo argilloso e tufaceo che ospita croatina, barbera e uva rara, l’uvaggio tipico del Buttafuoco. Il risultato è un rosso strutturato e tannico, pensato per l’invecchiamento, ma reso più accessibile grazie a un lieve residuo zuccherino, che ne amplia la versatilità e lo rende perfetto anche per accompagnare piatti semplici della tradizione.

Un vino che racconta una storia. Un’etichetta che la trasforma in arte. Vigna Rogolino è l’incontro tra emozione, territorio e bellezza.

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